sábado, 1 de abril de 2006

«Elezioni e laicità» (Comunicado da UAAR)

«I cittadini e le cittadine italiane saranno chiamate a esprimere il proprio voto il 9 e 10 aprile prossimi. L’UAAR ha esaminato i programmi delle forze politiche che si sono candidate a dirigere il Paese, ne ha estrapolato i passaggi significativi da un punto di vista laico (o confessionale) e li pubblica ora in questa sezione.

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La nostra è un’associazione apartitica e ritiene che i navigatori del suo sito, e più in generale gli atei e gli agnostici italiani, siano persone perfettamente in grado di decidere da sole cosa votare, senza alcuna indicazione di voto. Ovviamente, l’UAAR ritiene che un voto consapevole debba tenere in debito conto le tematiche legate alla laicità delle istituzioni. Ma è comunque ben conscia che un voto “razionale” debba prendere in considerazione anche altri argomenti. Proprio per questo motivo fornisce anche i link che permetteranno a tutti coloro che lo desiderano di approfondire i programmi di coalizioni e partiti direttamente sui loro siti.

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LA CASA DELLE LIBERTÀ
(direita)

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In sintesi: la difesa dei valori religiosi e dei principi morali, la difesa della famiglia e delle nostre radici [sono] il centro strategico del disegno della CDL tanto sul lato politico quanto sul lato economico, tanto in Italia quanto in Europa.

Nel capitolo 5, Cosa faremo in futuro, al primo punto del programma è collocata la famiglia, da intendersi come: comunità naturale fondata sul matrimonio tra uomo e donna, che si promette sarà il centro privilegiato del rapporto fiscale basato sul criterio del quoziente familiare (pag. 11).

È inoltre promesso il sostegno alle famiglie per un'effettiva libertà di scelta educativa tra scuola pubblica e scuola privata (pag. 11), cioè altri finanziamenti alla scuola privata confessionale, posta - nonostante il divieto costituzionale - sullo stesso piano di quella pubblica.


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L’UNIONE (esquerda)
Pagina 9. Noi affermiamo la laicità dello Stato.

11. Modificheremo il quorum previsto dall’art. 138 della Costituzione elevando la maggioranza necessaria per l’approvazione, in seconda lettura, di leggi di revisione costituzionale [ciò potrebbe compromettere definitivamente l’abolizione dell’art. 7 (Patti lateranensi)].

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72. L’Unione proporrà il riconoscimento giuridico di diritti, prerogative e facoltà alle persone che fanno parte delle unioni di fatto. Al fine di definire natura e qualità di un’unione di fatto, non è dirimente il genere dei conviventi né il loro orientamento sessuale.

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227. È infatti nella scuola che si forma la cittadinanza. Qui tutti crescono insieme, qui si costruisce la Repubblica, qui si gettano le fondamenta di un’etica pubblica laica e condivisa, rispettosa delle scelte, delle fedi, delle convinzioni di ognuna e ognuno.

228. Porremo il dialogo interculturale e interreligioso come obiettivo fondamentale del sistema dell’istruzione.

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(A documentação da Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti sobre os programas eleitorais dos partidos italianos pode ser lida na íntegra aqui.)

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